La visita omeopatica - Dott.ssa Giuseppina Annecchiarico

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La visita omeopatica

Medicine Integrate
 
Il percorso terapeutico omeopatico consiste in una prima visita, utile per conoscere il paziente e determinare il rimedio da prescrivere e in successivi appuntamenti di controllo, durante i quali si definisce il successo della cura o si interviene con rimedi ulteriori.
Il colloquio omeopatico ha aspetti in comune con l'anamnesi medica e il colloquio psicologico, la prima visita omeopatica si articola in tre elementi: l'osservazione, l'interrogatorio, l'esame clinico. Quindi una visita è molto lunga, perché dedico molto tempo alla raccolta delle informazioni con un duplice obiettivo: conoscere nei dettagli i sintomi presentati dal paziente, sia quelli più legati alla malattia sia quelli che apparentemente lo sono meno ma che spesso si rivelano determinanti per la scelta del rimedio, stabilire con il paziente un rapporto più ampio che facilita una conoscenza approfondita della sua personalità, della sua vita, delle sue relazioni e delle tematiche psicologiche dominanti.
L'osservazione: il comportamento di una persona, in un certo senso, “tradisce” e “svela” ciò che spesso essa vorrebbe tenere nascosto; a volte questo è un comportamento  razionale,  che viene adottato per  diversi motivi,  mentre a volte è inconsapevole.  L'osservazione riguarda quindi il modo di muoversi, di parlare, di porre domande circa la propria salute, ecc.
 
L'interrogatorio: è la parte più rilevante della visita omeopatica, in quanto consente di analizzare in dettaglio i sintomi di cui spontaneamente il paziente parla e di passare al vaglio anche settori, organi e zone fisiche e mentali apparentemente indenni. Molto spesso il paziente infatti dimentica importanti affezioni o sintomi, un po' perché non è abituato a metterli in relazione con il problema che ha denunciato, un po' perché alcuni fanno parte ormai del suo sistema, tanto da non essere considerati neanche più dei sintomi.

L'esame clinico: permette di raccogliere elementi essenziali per la  formulazione di una diagnosi corretta e indica o conferma la necessità  di procedere a ulteriori accertamenti di laboratorio o strumentali. Non presenta  differenze particolari da quella convenzionale ma  deve tenere conto di alcune informazioni, che forniscono elementi utili  per identificare il rimedio e la diluizione più idonea.


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